Bronzo opera di Francesco Sorgi – 1925
Il fenomeno dell’erezione dei monumenti ai caduti durante la prima guerra mondiale è un aspetto generalmente trascurato della produzione scultorea italiana negli anni 1920-30; esso tuttavia riveste importanza, piuttosto che per la qualità delle opere realizzate, per la sua diffusione capillare in tutto il paese, secondo moduli che presentano attinenze con la contemporanea produzione cimiteriale, da cui però lo distinguono alcune caratteristiche: la committenza pubblica, che agiva per mezzo dei vari comitati promotori locali, e le finalità politiche di questi monumenti, emblematici del clima del primo dopoguerra italiano, in cui si mescolavano delusioni per le attese tradite e riflussi nazionalistici.
Gli artisti erano generalmente scelti mediante concorsi, nei quali spesso si segnalarono scultori già esperti nella produzione cimiteriale, perciò disponibili alle esigenze di una scultura celebrativa, che doveva adottare i caratteri di una iconografia coerente con l’ideologia della committenza e comprensibile al grande pubblico. La collocazione del monumento rispondeva alle esigenze di massima visibilità e rappresentatività: il luogo prescelto era generalmente la piazza principale del paese oppure un luogo frequentato anche dai viaggiatori di passaggio, come la piazza della stazione o i giardini pubblici.
A Petralia Sottana il Monumento ai Caduti della Prima Guerra fu inaugurato il 21 giugno1926 in presenza del Principe Umberto di Savoia.